I disturbi respiratori del sonno nei bambini: un problema sottovalutato.
Ti accorgi spesso che tuo figlio russa mentre dorme? Oppure sei preoccupato per il suo comportamento iperattivo, o al contrario perché è sempre stanco ed ha difficoltà a concentrarsi? Spesso, questi possono essere i segni di un problema di respirazione durante il sonno. E’ un problema poco conosciuto e spesso sottovalutato, ma di grande impatto sulla salute.
Se vuoi saperne di più, mettiti comodo e leggi questo articolo! Sono sicuro che la sua lettura sarà molto importante per te e per i tuoi cari che ti stanno vicino/a.
L’ortodonzia può avere un ruolo importante nei disturbi respiratori del sonno nei bambini.
dott. Michele Tepedino
Odontoiatra
Cosa sono i disturbi respiratori del sonno?
In poche parole, sono condizioni in cui, durante il sonno, si verificano episodi più o meno gravi e prolungati di riduzione e/o sospensione del flusso d’aria verso i polmoni.
Questi episodi, si traducono alla fine in un cattivo riposo ed in una scarsa ossigenazione del sangue durante le ore notturne. Tutto questo, come vedremo meglio fra poco, ha degli effetti importanti sulla salute dei bimbi.
Sotto la definizione generale di “disturbi respiratori del sonno” troviamo in realtà diverse patologie. Se sei curioso di approfondire, leggi la tabella qui sotto:
|
|
|
La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) è stata descritta per la prima volta nei bambini nel 1892, ma soltanto negli anni ’70 del Novecento se ne è cominciato a parlare in modo sistematico. Come già detto, è una condizione caratterizzata da interruzioni totali o parziali del respiro durante il sonno, accompagnate da risvegli, causate da una anormale difficoltà nel passaggio dell’aria nelle alte vie aeree (naso e gola). Negli adulti è abbastanza frequente e colpisce fra il 3,2% ed il 4,5% della popolazione, soprattutto uomini. Nei bambini, invece, i dati sono molto meno certi, si va dal 0,7% al 3% del totale dei bambini in età pre-scolare e scolare, ma probabilmente la vera dimensione del fenomeno è molto maggiore, poiché si arriva alla diagnosi in un numero di casi molto basso.
Mentre le cause di OSAS nell’adulto sono ormai note e ben descritte, nel bambino la situazione è più complessa. Sono descritti fattori legati ad una particolare anatomia delle ossa della faccia, l’influenza di fattori neuromuscolari, mentre più complesso è il ruolo dei tessuti molli: al di là dell’obesità, in cui l’accumulo di grasso nel collo può alterare il passaggio dell’aria durante il sonno, molto spesso un eccesso di tessuto linfatico (le cosiddette vegetazioni adenoidi) può causare ostruzione delle vie aeree ed un difficoltoso flusso dell’aria verso i polmoni.
Quali sono i segnali di una possibile OSAS?
I bambini che soffrono di OSAS possono presentare russamento notturno, pause nel respiro seguite da rantoli e sussulti, dormire in posizioni inusuali (ad esempio con il capo esteso all’indietro, o con la testa ciondoloni da un lato del letto), e cambiare posizione frequentemente durante la notte. In alcuni casi i bambini durante il giorno presentano sonnolenza, in altri casi iperattività e deficit di attenzione. Talvolta l’OSAS si manifesta in bambini obesi, in altri casi i bambini affetti hanno difficoltà a prendere peso.
Quali sono le conseguenze sulla salute?
Questa condizione ha diverse ripercussioni sulla salute dei bambini: le pause nel respiro riducono la quantità di ossigeno che raggiunge il sangue e per compensare questa riduzione il cuore deve fare un lavoro extra, che alla lunga può portare a gravi alterazioni come il cosiddetto “cuore polmonare”, nonché un aumento della pressione arteriosa.
A volte l’OSAS compare in bambini sovrappeso, ma altre volte invece i bambini crescono meno dei coetanei, sono magri e non prendono peso. Si osservano, infatti, anche effetti sulla crescita ed il metabolismo, poiché si ha una ridotta produzione di ormone della crescita, un ridotto apporto calorico perché spesso i bambini sono inappetenti, nonché un aumento delle energie spese a causa dello sforzo respiratorio notturno, ed alterazioni anche nella produzione di insulina.
A differenza degli adulti, i bambini affetti da OSAS lamentano raramente sonnolenza durante il giorno, perché l’architettura del sonno resta più o meno inalterata. Tuttavia, la ridotta ossigenazione notturna si ripercuote sulla memoria, la capacità di concentrazione e di apprendimento. I bambini affetti da OSAS spesso vanno male a scuola perché sono disattenti, e talvolta possono comparire iperattività ed aggressività.
Il ruolo del dentista
La diagnosi di certezza dell’OSAS si ottiene con un esame chiamato polisonnografia: durante il sonno vengono monitorati il respiro, il battito cardiaco, l’elettroencefalogramma, i movimenti del corpo e molti altri parametri. Tuttavia il dentista, ed in modo particolare l’ortodontista, può avere un ruolo importantissimo insieme al pediatra nel riconoscere precocemente i segni che possono suggerire la presenza di questa problematica.
A tal proposito, infatti, sto svolgendo una ricerca in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Aquila, con il patrocinio dell’Ordine dei Medici dell’Aquila, per lo screening di massa dei disturbi respiratori del sonno nei bambini fra i 5 ed i 16 anni. Tale screening viene effettuato mediante un questionario, validato scientificamente, che consente di rilevare con una affidabilità dell’83% possibili segni di OSAS, inviando così il bambino da uno specialista per un’analisi più approfondita. E’ questo un progetto molto importante che ci consentirà non solo di intercettare precocemente un gran numero di pazienti che altrimenti non verrebbero diagnosticati, scongiurando quindi l’instaurarsi di tutte le complicanze che abbiamo descritto, ma anche di capire meglio l’entità del fenomeno in Italia, per poter così disegnare migliori strategie di diagnosi e trattamento precoce.
Non solo; esistono alcune caratteristiche morfologiche, di competenza dell’ortodontista, che possono predisporre alle OSAS. Ad esempio, è noto che alcune anomalie, come un palato molto stretto od una mandibola piccola e retroposizionata, possano determinare una riduzione nel volume delle vie aeree giocando un ruolo importante nello sviluppo delle OSAS. L’ortodontista, diagnosticando in tempo queste condizioni, ed intervenendo per ristabilire una corretta armonia craniofacciale, può offrire al piccolo paziente l’ulteriore beneficio di riuscire a respirare meglio. E’ questo un altro esempio di come l’ortodonzia sia più che un semplice “allineare i denti”, ma qualcosa di importantissimo per la nostra salute!
Ancora una volta, la diagnosi precoce di queste condizioni, grazie anche ad un check-up ortodontico completo, può fare la differenza, consentendoci di intervenire nei tempi giusti e in maniera efficace restituendo al piccolo paziente una buona salute, non solo della bocca!
Fonti
Articolo da Pubmed –Balbani et al., 2005
Articolo da Pubmed – Tepedino et al., 2020