Come si svolge la visita ortodontica

Vi sarà capitato qualche volta di sentire questo termine oscuro, quasi uno scioglilingua. Ebbene, con questo articolo ho deciso di spiegarvi cosa si nasconde dietro queste strane parole, e vedrete come celino in realtà davvero un mondo!

visita ortodontica

Che cos’è l’ortodonzia?

Serve però una piccola premessa, che cos’è l’ortodonzia? L’ortodonzia è quella branca dell’odontoiatria che si occupa della diagnosi, prevenzione e terapia delle malocclusioni dentarie. O meglio, per essere precisi dovremmo usare un termine ancora più strano che è “ortognatodonzia”. L’aggiunta del suffisso “-gnato-“ non è banale, perché implica il nostro interesse non solo verso i denti, ma anche le strutture ossee mascellari.
Vi starete chiedendo cos’è una malocclusione? Definiamo così tutte quelle situazioni in cui la posizione dei denti e/o la posizione delle ossa mascellari determina una cattiva chiusura delle arcate dentarie. Questa definizione è, a mio modesto parere, un po’ riduttiva e cercherò di spiegarvi il perché.

l’ortodonzia è la disciplina più bella del mondo perché noi non costruiamo qualcosa di nuovo, ma modifichiamo ciò che è già esistente per renderlo più equilibrato

dott. Michele Tepedino
Odontoiatra

Cosa guarda l’ortodontista?

La zona a cui noi ortodontisti dedichiamo la nostra attenzione è quindi composta dalla bocca ovviamente, e dalle ossa mascellari, ovvero mandibola e mascellare superiore: una zona abbastanza piccola, pochi centimetri cubici che vanno grosso modo dalle sopracciglia al mento, e indietro fino alle orecchie. Pensate, però, a quante cose facciamo con questa piccola area del nostro corpo: parliamo, sorridiamo, mangiamo, comunichiamo emozioni con la mimica, respiriamo, baciamo chi vogliamo bene. Sono funzioni abbastanza importanti, non credete? Ebbene, tutte queste funzioni dipendono da una corretta armonia fra le parti. Ed è proprio a questa armonia che mira il lavoro dell’ortodontista.

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Facciamo qualche esempio: il palato è in effetti la base delle cavità nasali, e un palato stretto può voler dire cavità nasali piccole che fanno passare poca aria e ci fanno respirare male. Respirare male, a sua volta, può far sì che le ossa mascellari crescano in modo alterato, creando problemi di chiusura. Un’arcata stretta e denti mal posizionati possono farci pronunciare male alcune lettere, o dare poco spazio alla lingua che magari si posiziona troppo in basso, influenzando la crescita della mandibola. Ancora, una crescita non equilibrata del mascellare e della mandibola può determinare un mento troppo sfuggente o troppo pronunciato, o delle labbra troppo sottili, e in generale un profilo non proporzionato. Questo disequilibrio del profilo – che dipende da quello delle ossa – nasconderà inevitabilmente una scorretta posizione dei denti che non chiuderanno bene. Denti che non chiudono bene lavorano male, ci rende difficile pulirli ed averne cura, ci fanno masticare male, e masticare male vuol dire digerire male ed avere altri tipi di problemi di assorbimento dei nutrienti. Altre volte, questi squilibri creano asimmetrie: il nostro corpo è fatto per essere simmetrico, e quando sono presenti asimmetrie i nostri muscoli e le nostre articolazioni lavorano molto di più per cercare di mantenere una simmetria funzionale. Pensate alla fatica di camminare con una scarpa più alta ed una più bassa!
Questi che ho appena elencato sono solo alcuni esempi degli aspetti che un ortodontista valuta per fare una diagnosi. Dalla diagnosi deriverà un piano di trattamento il cui obiettivo è ristabilire, per quanto possibile, un’armonia delle parti. Questo può essere fatto non solo muovendo i denti per creare una chiusura armonica, ma anche modificando la crescita delle ossa mascellari in modo da ristabilire un equilibrio che garantisca una migliore respirazione, una migliore funzione della lingua, un’estetica più proporzionata, e in generale un migliore benessere psicofisico nel paziente. Nei soggetti adulti, essendo la crescita terminata, questo aspetto è più complesso e richiede a volte l’ausilio della chirurgia maxillo-facciale. Spesso, nella ricerca di questo equilibrio chiediamo l’aiuto di altri specialisti come logopedisti, fisioterapisti, otorinolaringoiatri ed osteopati.
Il motivo per cui durante il mio primo anno di tirocinio post-laurea ho deciso di dedicarmi all’ortodonzia, è stata la frase di un mio Mentore: “l’ortodonzia è la disciplina più bella del mondo perché noi non costruiamo qualcosa di nuovo, ma modifichiamo ciò che è già esistente per renderlo più equilibrato”. Quest’affermazione potrebbe sembrare un po’ presuntuosa, potremmo meglio dire che l’ortodontista sfrutta le leggi della biologia per indirizzare la Natura verso forme più equilibrate e più funzionali. Non è forse qualcosa a cui valga la pena dedicare una vita di studio e di ricerca?

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Che cos’è il check-up ortodontico?

Vediamo ora meglio cos’è il check-up ortodontico, ovvero la raccolta di dati necessari al medico per formulare una diagnosi. Il primo passo è l’anamnesi, ovvero una serie di domande che servono a raccogliere informazioni sulla storia medica precedente e attuale del paziente, che spesso viene sottoposta al paziente mediante un questionario prestampato. Successivamente, il clinico procede alla visita che noi chiamiamo “esame obiettivo”. In questa fase, l’ortodontista esamina dapprima il viso, il profilo, il tono delle labbra, per poi passare alla valutazione dei denti, dei frenuli e della lingua. A questo punto, si valuta come i denti chiudono fra di loro e la traiettoria della mandibola durante i movimenti di apertura e chiusura. Si passa poi a valutare aspetti più funzionali, come il modo in cui il paziente deglutisce, la funzione dei muscoli masticatori e lo stato delle articolazioni temporo-mandibolari.

Dopo l’esame obiettivo, l’ortodontista si trasforma in…fotografo! Spesso i pazienti rimangono un po’ interdetti da questa trasformazione, ma ora ve ne spiegherò il motivo. Acquisire delle fotografie del volto e dei denti secondo modalità standardizzate in diverse proiezioni consente di avere una “copia” dell’esame obiettivo consultabile in qualunque momento e confrontabile con altri esami che verranno necessariamente acquisiti a distanza di tempo. Da quanto detto prima, avrete già capito l’importanza delle fotografie del viso: servono a valutare la posizione delle diverse componenti, l’equilibrio del profilo, nonché a rivelare alcuni aspetti della funzione. Un paziente che respira con la bocca anziché col naso ha degli aspetti caratteristici, lo stato di contrazione dei muscoli del mento ci dice molto sulla posizione della mandibola e labbra più o meno carnose sono strettamente legate alla posizione dei denti anteriori.

Successivamente, verrà acquisito un calco dei vostri denti mediante impronte tradizionali o scansioni digitali. L’ortodontista adesso si trasforma in un ingegnere ed architetto: su questi modelli delle arcate dentarie vengono fatte complesse analisi geometriche per esaminare la discrepanza fra spazio disponibile per allineare i denti e spazio necessario, le curve che i denti disegnano nella bocca e i rapporti fra di loro, in modo da progettare i movimenti che serviranno per ottenere un’occlusione ideale. Ma per poter determinare quale sia questa occlusione servono ancora altri dati.

Al termine della visita l’ortodontista prescriverà delle radiografie: una panoramica dentale, che serve a valutare il numero dei denti (anche quelli ancora all’interno dell’osso), la presenza di eventuali patologie ed alcune caratteristiche della mandibola e dell’osso mascellare e una o due teleradiografie del cranio. Su queste ultime due, vengono effettuate delle complesse analisi geometriche per valutare la posizione delle basi ossee fra di loro, la posizione dei denti rispetto alle ossa di supporto e – entro certi limiti – il modo in cui le ossa di un bambino si stanno sviluppando.

Tutti questi dati vengono messi insieme, confrontati fra di loro, analizzati per formulare una diagnosi, ovvero una lista di aspetti che creano disarmonie nella funzione e nell’estetica della bocca e del viso del paziente. Dopodiché l’ortodontista elabora un piano di trattamento…ma questa è una storia che vi racconterò un altro giorno! Non stai nella pelle dalla curiosità? Prova a leggere la nostra guida sugli allineatori ortodontici!

 

Fonti

Libro di testo – William R Proffit, Ortodonzia Moderna.