Cosa è meglio usare, lo spazzolino manuale o quello elettrico?
“Dottore ma devo compare uno spazzolino elettrico?” Nella mia pratica clinica, mi capita più di una volta al giorno di sentirmi rivolgere questa domanda dai miei pazienti.
Sarà che siamo bombardati ogni giorno da pubblicità di decine di tipi di spazzolini diversi dalle setole con le fogge più fantasiose, o che gli spazzolini elettrici hanno un costo decisamente maggiore per una famiglia, ma questo sembra essere un dubbio che attanaglia davvero tantissimi pazienti.
Anche a te non è ancora chiaro quale sia lo spazzolino migliore da utilizzare? In questa guida faremo un po’ di chiarezza. Pronti? Buona lettura!
Vantaggi e svantaggi dello spazzolino manuale
Lo spazzolino manuale è uno strumento più che valido per mantenere un’igiene orale corretta. Ne esistono diversi tipi che si distinguono per forma e dimensione del manico, forma e dimensione della testina, e soprattutto durezza delle setole. Nella maggior parte dei casi, è consigliabile usare setole MEDIE. Quelle dure tendono ad essere troppo aggressive per lo smalto, quelle morbide hanno un’azione meno efficace nel rimuovere la placca e vengono prescritti dall’Odontoiatra solo in casi particolari.
E’ uno strumento economico – a mio parere, non è necessario acquistare spazzolini con forme particolari, setole di gomma etc etc poiché l’efficacia non ne giustifica il costo – ma che richiede di essere utilizzato con la tecnica giusta ( se non sai qual è, puoi leggere questa guida e guardare questo video) ed una certa manualità.
In conclusione, è uno strumento molto valido a patto che sia utilizzato con la tecnica corretta.
Vantaggi e svantaggi dello spazzolino elettrico
Di contro, lo spazzolino elettrico ha un costo maggiore, seppure variabile dai modelli a batteria (più costosi) a quelli a pile (più semplici ed economici), a cui va aggiunto il costo delle testine, che vanno cambiate ogni 3 mesi come uno spazzolino manuale. Alcuni pazienti, inoltre, non gradiscono la sensazione di vibrazione prodotta dagli spazzolini elettrici (maggiore per quelli sonici).
Gli svantaggi, però, finiscono qui. Una revisione scientifica della Cochrane Collaboration (una delle più prestigiose autorità scientifiche in campo medico) ha dimostrato che lo spazzolino elettrico roto-oscillante è più efficace di quello manuale, portando dopo 3 mesi ad una riduzione della quantità di placca del 21% ed una riduzione dell’infiammazione gengivale dell’11%.
Inoltre, lo spazzolino elettrico è indicato per tutte quelle persone che per vari motivi hanno una manualità ridotta, compresi bambini ed anziani.
Tipi di spazzolini elettrici e loro caratteristiche
Esistono 3 tipi di spazzolini elettrici:
- Spazzolino roto-oscillante: ha una testina rotonda che compie movimenti di oscillazione (da 5.000 a 30.000 al minuto) e di rotazione alternata in senso orario ed antiorario;
- Spazzolino pulsante: oltre al movimento roto-oscillante, compie anche delle pulsazioni avanti e indietro;
- Spazzolino sonico: la testina non ruota ma vibra a frequenze molto alte (12.000 – 24.000 vibrazioni al minuto), rimuovendo la placca con un’azione fluido-dinamica.
Fra tutti e tre, gli strumenti più efficaci sembrano essere gli spazzolini roto-oscillanti, come dimostrato da diverse pubblicazioni scientifiche.
In base al tipo di alimentazione, possiamo avere spazzolini a batterie oppure a pile. Gli spazzolini a batteria hanno funzionalità aggiuntive e maggiori accessori rispetto a quelli a pila ed il costo delle loro testine è mediamente maggiore rispetto a quelle dei modelli a pila. Gli spazzolini a pila sono più semplici e possiedono un’impugnatura più ingombrante risultando così un po’ più difficili da maneggiare.
Lo spazzolino elettrico, poi, dovrebbe avere queste caratteristiche:
- Un timer interno, che ci aiuta a spazzolare i denti per il tempo adeguato;
- Un sensore di pressione, che blocca la testina quando premiamo con troppa forza lo spazzolino contro i denti: questo è molto importante, poiché se premiamo troppo forte potremmo danneggiare le gengive o anche i colletti dei denti;
- Un motore potente, infatti più movimenti significano migliore pulizia;
- Una testina rotonda, che riesce a raggiungere più facilmente tutti i punti da pulire.
Il mercato ormai offre molte marche e modelli, una volta verificate tutte queste caratteristiche, un elemento non secondario per fare la scelta giusta è il costo dei ricambi delle testine, che come già detto vanno cambiate ogni 3 mesi (o comunque quando vediamo che le setole iniziano ad allargarsi).
Lo spazzolino elettrico roto-oscillante è raccomandabile per tutti.
dott. Omar Fabbro
Odontoiatra
Come usare lo spazzolino elettrico
Anche lo spazzolino elettrico va usato nel modo corretto! Anche se, come vedremo, la tecnica da usare è molto più semplice rispetto a quella dello spazzolino manuale.
E’ assolutamente vietato compiere dei movimenti orizzontali di sfregamento!
La testina va appoggiata delicatamente su un dente e mantenuta in posizione per diversi secondi, avendo cura di poggiarla sulla faccia del dente rivolta verso la guancia, poi su quella rivolta verso la lingua, e infine sulla faccia con cui il dente mastica. Fatto questo, si passa al dente successivo, e così via, per un tempo totale di almeno 2 minuti.
In conclusione, che spazzolino devo usare?
In generale, possiamo dire che lo spazzolino elettrico roto-oscillante è raccomandabile per tutti, indispensabile per tutti quei soggetti con una manualità ridotta. In questo, ci confortano anche le Linee Guida per la Salute Orale del Ministero della salute.
Il consiglio finale è comunque di farsi consigliare dal proprio dentista. Ogni paziente ed ogni bocca, infatti, sono una storia a sé: un paziente con erosioni, uno con malattia parodontale, ed uno con un’igiene impeccabile, ad esempio, hanno necessità completamente diverse fra loro.
Sottolineiamo, infine, che lo spazzolino elettrico da solo non fà miracoli! E’ importante abbinare altri strumenti fondamentali, come il filo interdentale! (Scommetto che sei curioso di sapere come si usa! Troverai tutto in questa guida).
Fonti
Revisione della Cochrain Collaboration –Yaacob et l., 2014
Articolo da Pubmed – Erbe et al., 2019
Articolo da Pubmed – van der Sluijs et al., 2021